Cos’è l’archeologia? La parola “archeologia” richiama alla mente tantissime immagini topiche: i grandi templi, l’antichità, i dinosauri, gli scavi, i cocci ceramici, i musei ma anche i molti fotogrammi presenti nei vari documentari che vediamo spesso in televisione. Insomma troppe cose insieme, mescolate tra di loro. Questo rende molto l’idea in quanto intorno allo stesso concetto di “archeologia”, c’è sempre troppa confusione e a volte anche parecchia fantasia.
Analizziamo nel dettaglio il termine “archeologia” per cercare di capire qualcosa . Questo vocabolo è composto da due semplici parole: “archeo” + “logos”, ovvero “Discorso sul/ o intorno al/ passato”.
Per capire meglio, è consigliabile partire dalla definizione che ne da’ Wikipedia:
“Cos’è l’archeologia? E’ la scienza che studia le civiltà e le culture umane del passato e le loro relazioni con l’ambiente circostante, mediante la raccolta, la documentazione e l’analisi delle tracce materiali che hanno lasciato (architetture, manufatti, resti biologici e umani)”.
In che senso? Analizziamo passo per passo per comprendere il senso di tale concetto.
“Scienza”: sì, l’archeologia è una scienza perché utilizza il metodo scientifico (osserva, fa ipotesi, verifica, trae delle conclusioni). A sua volta si serve di scienze esatte come la genetica, l’archeometria, il carbonio 14…e tantissime altre)
“Civiltà e culture”: quali? Tutte! L’archeologia indaga infatti ogni tipo di cultura presente sul nostro pianeta.
“Passato”, quale? Si parte dalle origini della Terra.
Si analizzano nel dettaglio quelle che vengono definite le “tracce materiali” del passato. Immaginatevi la scena di un delitto: è tutto confuso, ci sono indizi ovunque da indagare e capire. L’aspetto fondamentale è risalire all’assassino che le ha lasciate lì, da ricomporre. Come un detective, l’archeologo indaga partendo da ciò che trova su quel terreno o su quel sito andando a ritroso nel tempo. Per fare questo deve utilizzare delle precise tecniche scientifiche e soprattutto analizzare le fonti.